mercoledì 24 marzo 2010

Paralimpiadi Vancouver 2010

Allenarsi per un sogno...


mercoledì 17 marzo 2010

Foro Italico - Internazionali Tennis

IL MISTERO DEL CENTRALE



di Riccardo Bisti - 27 Febbraio 2010 (pubblicato su Tennistbest.com)

E’ un mistero. Quella del nuovo campo centrale del Foro Italico è una storia tutta italiana, avvolta tra mille rinvii e progetti mai svelati. Ad oggi vi è una sola certezza, la più importante per gli appassionati: gli Internazionali d’Italia 2010 si giocheranno su un nuovo campo centrale, la cui capienza dovrebbe essere di circa 10.500 posti, eretto nell’area dell’ex “Stadio dei Crampi”, come Gianni Clerici definì il centrale in legno lamellare che ha ospitato il torneo dal 1996 al 2007. Il problema è che nessuno sa come uscirà la nuova struttura, non si sa se si tratta di una struttura temporanea o definitiva, non si sa se verrà eretto un tetto retrattile. E soprattutto non si conosce il nome del progettista. Le ultime dichiarazioni ufficiali giungono da Sergio Palmieri, direttore del torneo, il quale ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: “Ce la faremo, i lavori procedono. La copertura? Mai prevista per il 2010, ma per il 2011”. 


La conchiglia e il parallelepipedo
Il progetto su cui si sta lavorando è il terzo dopo che i primi due sono stati bocciati perché ritenuti troppo “impattanti sull’ambiente”. Non va dimenticato che l’area del Foro Italico è soggetta a vincoli paesaggistici: in altre parole, non si può costruire a piacimento ma solo rispettando parametri ben precisi. E allora vale la pena fare un breve excursus. Quando ci si è resi conto che il vecchio centrale in legno lamellare non aveva futuro (già nel 1996, quando venne inaugurato, era stato definito “temporaneo”), la Giunta Veltroni pensò ad un primo progetto, poi definito “a conchiglia”. Si trattava di un impianto che avrebbe ospitato da 10 a 15 mila spettatori, richiudibile su se stesso e in grado di ospitare anche eventi extratennistici. Il principio era quello di una sovrastruttura in grado di aprirsi a corolla mediante enormi martinetti idraulici per cercare delle platee supplementari, e di richiudersi quando non utilizzata scomparendo all’interno dello stadio originario. Su un blog online si legge che il progetto sarebbe “Stato fotografato di nascosto e presentato in Facoltà di Architettura a Valle Giulia due anni fa, in un congresso di architetti, storici dell’arte e urbanisti che non credevano ai loro occhi. Gli informatori hanno riportato al CONI i pareri scandalizzati del mondo della cultura, e allora, senza dir nulla, il progetto è stato completamente sostituito”. Il secondo progetto, un parallelepipedo in cemento bianco, sembrava poter soddisfare ogni esigenza nonostante qualche resistenza da parte di “Italia Nostra”, Associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale. Si trattava di un impianto anch’esso dotato di tetto retrattile. Le immagini diffuse lo facevano sembrare funzionale anche per altri eventi come i Mondiali di nuoto, concerti e spettacoli indoor. I lavori erano già iniziati, poi la città di Roma è passata al centro-destra e la Giunta Alemanno lo ha immediatamente bocciato.
Settembre 2008: la decisione definitiva
Alemanno ha bloccato i lavori il 25 luglio 2008, anno in cui gli Internazionali si erano già giocati sul Campo Pietrangeli, provvisoriamente eletto a centrale. Per qualche tempo ci sono stati dubbi sul futuro stesso del torneo: da alcune parti si minacciava un trasferimento in un’altra città, poi si è vociferato di un possibile trasloco nell’area di Tor Di Quinto, dove ci sarebbero stati spazi a volontà e nessun vincolo da rispettare. Certamente si sarebbe dovuto costruire tutto dal principio. La situazione si è poi sbloccata nel settembre 2008, quando una riunione a quattro tra Comune di Roma, CONI, FIT e FIN (Federazione Italiana Nuoto) ha dato l’ok per la costruzione di un nuovo impianto, meno impattante dal punto di vista ambientale (alto solo 14 metri anziché i 18 del precedente progetto) e costruito non più in cemento, bensì in vetro e acciaio. L’impianto avrebbe dovuto essere terminato in tempo per gli Internazionali del 2009 e per i Mondiali di nuoto dello scorso luglio. Giuseppe “Pino” Capua, collaboratore di Alemanno in materia di tutela e sicurezza nelle attività sportive, promise: “Si farà a tempo per entrambi gli appuntamenti”. Non è stato così, con gli Internazionali 2009 disputati nuovamente sul Campo Pietrangeli e i Mondiali di nuoto svolti ugualmente al Foro Italico ma in altra sede. Da quella riunione emersero anche i costi per il nuovo impianto: dai 25 milioni di euro del progetto precedente (e soldi già stanziati dalla CONI Servizi, società legata al CONI che si occupa di impiantistica) si sarebbe passati a 34, con i restanti 9 a carico del Comune di Roma. 
I costi lievitano: 47 milioni di euro
Sui costi, tuttavia, permangono molti dubbi. Nel bilancio di esercizio del 2008 della CONI Servizi, infatti, si legge testualmente (a pagina 18): “Le previsioni di costo dell’opera – nella versione attuale del progetto esecutivo – ammontano a circa 47 milioni di euro (Iva compresa). Il Commissario Delegato ha prefigurato di realizzare l’opera in tre stralci funzionali: il primo relativo alla cavea ed agli impianti accessori, da destinarsi allo svolgimento dei Mondiali di Nuoto dell’estate 2009; il secondo, relativo alle tribune e agli impianti accessori, il terzo, alla copertura. Il costo dei primi due stralci funzionali, è stato indicato dal Commissario stesso in 32,8 € mil (IVA compresa), che saranno finanziati da Coni Servizi S.p.A. sulla base del rapporto di convenzione stipulato con il Commissario. Il CONI ha comunicato alla Società di aver deliberato un contributo di 25 € mil finalizzato alla realizzazione dell’opera da erogarsi in due tranche di € 12,5 milioni l’anno, negli esercizi 2009 e 2010. Si tratta da parte dell’Ente di contributi a fondo perduto al di fuori del contratto di servizio annuale con la Società, da considerarsi pertanto quali finanziamenti in conto impianti. La restante parte dei costi di completamento del progetto resterebbe direttamente a carico di Coni Servizi SpA”. Al di là dei costi, improvvisamente raddoppiati rispetto al progetto precedente, questa nota chiarisce almeno in parte la questione: il primo stralcio dell’opera avrebbe dovuto essere completato per i Mondiali di nuoto (e non è stato fatto), il secondo completerebbe l’impianto (il risultato è quello che dovremmo vedere negli Internazionali 2010, al via il prossimo 24 aprile), mentre solo nell’ultima “tranche” si parlerebbe di copertura.
A quando la copertura?
Questo conferma quanto detto da Sergio Palmieri, ma smentisce quanto scritto dal sito della rivista “Il Tennis Italiano”, in cui si sosteneva che il torneo del 2010 si sarebbe disputato nel nuovo impianto dotato di tetto richiudibile, nel cui sottopancia ci sarebbero stati anche la Players Lounge e la Sala Stampa. Anche una fonte ufficiale della FIT, il Direttore della Comunicazione Giancarlo Baccini, aveva utilizzato la formula dubitativa in merito all’immediata copertura dell’impianto. In un intervento dello scorso 15 dicembre nel blog federale “Tribuna Aperta”, Baccini scriveva: “Il tetto ci sarà. Magari non nel 2010 ma di sicuro nel 2011. Ne abbiamo fatto a meno per 80 anni, se dovremo aspettare un altro anno non cascherà il mondo…”. A giudicare da questi contributi, dunque, si evince che il tetto dovrebbe essere pronto per il 2011, anno in cui a Roma si giocherà un torneo combined, ovvero con uomini e donne in contemporanea. 
Quanti dubbi
Vedremo se sarà effettivamente così: il nostro torneo ne avrebbe un gran bisogno, sia sul piano funzionale che dell’immagine. Oggi ci si può limitare a brevi valutazioni su quanto è già stato fatto: le tribune sono già state erette, ma quest’anno non ci sarà nessuna copertura. Sul nuovo progetto ci sono però alcuni aspetti che lasciano perplessi: in primis i costi: era davvero necessario cassare il progetto rettangolare (del costo di 25 milioni) per uno il cui impatto ambientale non sembra così diverso dal precedente, ma che costa 22 milioni di euro in più? Va anche sottolineata la completa mancanza di trasparenza: nessun progetto è stato presentato al pubblico e alla stampa. Passando nell’area del cantiere non abbiamo notato alcun cartello che informi sui lavori. E, soprattutto, non si conosce il nome del progettista. Non lo sa nessuno, né il Comune di Roma né la Federazione Italiana Tennis. Qui potete trovare una nota della Federazione in risposta al Comune, a firma del Segretario Generale Massimo Verdina, in cui si dice che la FIT si era limitata a dare le normative tecniche. Vedremo se il CONI sarà in grado di svelare il mistero. L’ultimo interrogativo riguarda la natura stessa dell’impianto: sarà definitivo o provvisorio? Ad alimentare i dubbi in questo senso ci sono le dichiarazioni di Fabio Rampelli, architetto, deputato del Pdl nonchè membro della commissione cultura alla Camera, il quale a suo tempo dichiarò: “A quanto mi risulta la struttura in vetro e acciaio che si pensa di realizzare nel breve periodo per aumentare la capienza del “Centrale” avra’ veramente il carattere della temporaneita’. Perche’ sara’ in teoria (ma anche in pratica) rimuovibile del tutto in qualsiasi momento”. Tra le altre cose, Rampelli aveva anche detto: “Niente copertura e temporaneità della struttura. Si sta lavorando per diminuire ulteriormente l’impatto del nuovo impianto. Niente a che vedere con il mostro in cemento armato, sotto cui la precedente amministrazione aveva pensato di soffocare lo stadio”. A queste dichiarazioni, giunte subito dopo la riunione del Settembre 2008, non ne sono seguite altre. Non è dunque dato sapere quale sarà il futuro di un impianto da cui dipenderanno buona parte delle sorti del torneo italiano più importante.
26.000 spettatori al giorno?
Se tutti i progetti dovessero andare in porto, il Foro Italico potrebbe potenzialmente ospitare fino a circa 26.000 spettatori al giorno. Il conto nasce sommando la capienza del nuovo centrale (10.500 posti), quella potenziale del Campo Pietrangeli (si potrebbe arrivare a 6.000 con l’inserimento di tribune supplementari che non oscurino la visione delle mitiche statue, soluzione che potrebbe essere adottata dal 2011 con l’evento combined), quella del “Centralino” accanto allo Stadio Olimpico (3.500) e i restanti 6-7.000 che potrebbero accomodarsi nel “Ground”, dove trovano spazio i sei campi secondari. Si tratterebbe di una capienza che avvicinerebbe Roma agli altri grandi tornei outdoor. Tutto molto bello. Va però detto che l’area del Foro Italico è affascinante ma non troppo capiente, e la contemporanea presenza di oltre 25.000 persone nell’impianto creerebbe certamente qualche disagio al pubblico.


(segnalato da Taj Hajjar)

venerdì 12 marzo 2010

Quelle che... batteranno il papà a tennis!

Felici congratulazioni a Matteo e Heather per la nascita della loro bellissima bambina da parte di tutti gli amici del Torrino Sporting Center.

lunedì 8 marzo 2010

Doppio Open 2009 - Primi Finalisti

Procede come un treno  :-(  questo torneo che ha decretato la prima coppia finalista: Taj Hajjar e Gianni Cotogni che hanno battuto la coppia rivelazione Marino-Gioffrè (ieri decisamente sottotono). Attendono ora l'esito dell'altra semifinale tra Benetti-Iacovelli e Cialone-Lamberto che si disputerà sicuramente entro ferragosto!
Sotto la foto troverete un breve filmato sulle fasi salienti, dedicato Taj...


mercoledì 3 marzo 2010

Quelli che... Doping e Scommesse

Ho visto pochi giorni fa un film/documentario: Centravanti Nato. Inchiodato allo schermo, per 90 minuti, ascoltando Carlo Petrini che racconta di sé e degli scandali, doping, scommesse che hanno segnato la sua vita. Facendo nomi e cognomi, gli stessi che oggi sono esponenti di spicco in squadre con la maglia a strisce (bianche e nere) o quotati commentatori televisivi.
E ancora guardiamo le partite, pensando che qualcosa sia cambiato rispetto a ieri?
Ecco qualche frammento...