giovedì 22 aprile 2010

Torneo Tennis - Singolare Maschile 2010


FINALMENTE!!! Cari Amici, sono aperte le iscrizioni al Torneo Sociale - Singolare Maschile 2010. Per le informazioni vedi locandina. Vi informo, inoltre, che le sfide sono sospese per tutta la durata del Torneo che determinerà la nuova Classifica Sociale. Per le sfide future sarà applicato il nuovo regolamento.

martedì 20 aprile 2010

Dateve 'na mossa!!!


Caro Comitato, visto che 2 membri su 3 sono della Lazio, comprendiamo bene che sia venuto meno l'entusiasmo... :-))) Ma qui stiamo rischiando l'eutanasia! Sabato 24 p.v., se non ci si mette di mezzo qualche altro vulcano, si "dovrebbe" disputare la finale del torneo di doppio durato appena 5 mesi; le sfide non si disputano (regolamento harakiri); del torneo di singolo nemmeno l'ombra.
Il "tam-tam" del circolo sta lanciando segnali poco rassicuranti sul coinvolgimento dei soci. Cosa ne pensate di organizzare una cena per pianificare la nuova stagione "ludico-tennistica"? 

P.S.: al membro Romanista tutta la nostra comprensione.

giovedì 15 aprile 2010

Il "nuovo" Nadal



A TU PER TU CON IL NUMERO TRE DEL MONDO
Nadal, il tennis non è tutto 
«Chiedimi se sono felice»
Il nuovo Rafa: «La gioia di Wimbledon non è reale»
MONTECARLO — Due o tre cose su Rafael Nadal Parera da Manacor, isola di Maiorca, 6 Slam e 23 anni. È falso che, di persona, sia esile (sta meditando di tornare alla canotta per dimostrare che, dal trionfale 2008 all’annus horribilis 2009 — più precisamente da Parigi in poi —, i bicipiti sono sempre gli stessi). È vero che sa di dopobarba (di qualità) e che odia il formaggio (mangia la pizza senza). Serissimo, gentile (2 baci a convenevoli, per un totale di 4), sulla difensiva con qualche tic di timidezza, una breve risata come intercalare, con piccolo risucchio del naso incorporato. Accompagnato dal fedele Blackberry, cala nella hall del Montecarlo Bay in ritardo, jeans e elegante sahariana. Tracanna (con cannuccia) acqua gassata. Gli occhi sono due punture di spillo.
Rafa, dodici mesi fa era n. 1 del mondo. Federer giaceva steso sul lettino dello psicanalista. Oggi le parti sono invertite. Roger scappa, Nadal insegue. Che momento è, questo, per lei?
«Felice, più di quello che sembra. Sto giocando bene. Il livello del mio tennis è tornato alto. C’è un margine di crescita, ma piccolo. Manca un po’ di sicurezza, forse. Piccole cose. Fisicamente ora sono al 100%. Integro. Mi è passato pure il dolore al dente del giudizio!».
Come si è rigenerato, nel buen retiro di Maiorca, dopo il k.o. di Parigi e il forfeit per infortunio a Wimbledon?
«Io vivo a Manacor, dove il ritmo è tranquillo e la gente rilassata. La mia serenità nasce lì, dalla possibilità di comportarmi normalmente. Non sono né un vip né un idolo. Sull’isola gli autografi me li chiedono solo i turisti. Mi sveglio guardando il mare, e la giornata parte subito bene».
Qual è stato il ruolo di Maria Francisca, la sua ragazza, nella scalata per risalire al n. 3?
«Ha sempre saputo trovare il suo ruolo. Nei momenti felici e in quelli bui. Studia, ha la sua vita e la sua carriera. È indipendente, e questo mi piace. Non è vero che viene più spesso ai tornei: non la vorrei sempre con me, a volte preferisco gli amici o la famiglia. Ma quando decidiamo insieme che Francisca venga, sono felice».
Le giornate senza tennis erano lunghe? 
«Se stai a casa senza poterti allenare, sei triste. Pensavo alla sconfitta con Soderling a Parigi e al ritiro da Wimbledon. Ma non ho mai pensato di dover smettere di giocare. Nunca ».
Undici mesi e 13 tornei. È il digiuno più lungo della sua carriera da top-player.
«Vincere non è un’ossessione. Sarei preoccupato se stessi male o non giocassi bene. Ma sono carico, in forma. La vittoria arriverà presto, lo sento».
La bella rivalità con Federer cosa le sta insegnando?
«Per me è fondamentale avere qualcuno così forte e talentuoso là davanti. Roger è un tennista molto più completo di me: per batterlo ho dovuto migliorarmi, alzare l’asticella del mio tennis, tirare fuori il meglio. Lui, in questo, mi aiuta».
È vero che vi scrivete spesso messaggi?
«Ho il suo numero, ci conosciamo da tanti anni, ci sentiamo per felicitazioni, auguri, complimenti. C’è un rapporto cordiale, rispettoso. Quando nel 2009 ha vinto a Parigi, gli ho scritto: ero davvero felice per lui, perché se lo meritava».
Con uno zio ex difensore del Barça, quanto è stato vicino a diventare calciatore?
«Poco, in realtà. Ma sarei stato un attaccante, veloce e molto fisico».
Il suo Real Madrid è in una fase di transizione, un po’ come lei.
«Giocatori, tecnico, progetto nuovo e poco tempo per assemblare tutto. Nella Liga non andiamo male: abbiamo perso el Clasico semplicemente perché oggi il Barça è più forte». Vedrà Inter-Barcellona di Champions? «Certo, e dico Barça: con Messi è la squadra migliore del mondo».
Simpatico il video di «Gipsy» con Shakira.
«Mi sono divertito, Shakira è forte. L’ho conosciuta a Miami, l’ho rivista al ristorante a New York, per caso. Quando si è fatta viva le ho detto subito sì: encantado! ».
È sempre stato intransigente con le regole dell’antidoping. Si è ammorbidito, con l’età?
«Mi spiace che sia passato il messaggio che io non voglio fare i test, perché non è vero. I controlli li faccio e li voglio fare. E voglio che li facciano tutti: il tennis deve essere pulito. Però sono onesto quando dico che le imposizioni dell’antidoping — restare in casa dalle 8 alle 9 del mattino o notificare la lista dei miei spostamenti, dove vado e con chi —, sono un attentato alla privacy. È la mia opinione, naturalmente».
Quindi i controlli ve li fanno... 
«Sempre. Sono stato sorteggiato in ogni torneo che ho giocato quest’anno. La settimana scorsa ero a Manacor e sono venuti a suonare il campanello. Io non chiedo di non farli. Chiedo che le regole siano più ragionevoli. Il tennis è pulito, di test ne facciamo un sacco: io almeno 20 all’anno. Ma non devono essere uno show, qualcosa di clamoroso e plateale».
L’emozione più forte vissuta finora? 
«Wimbledon, ma non è l’unica. Il primo Roland Garros, poi il secondo. Però anche la finale di Roma contro Coria fu emozionantissima».
Ai figli, come Federer, pensa mai? Rafa si produce in uno sbadiglio pantagruelico. 
Sorride: «Ho risposto?».
Il suo sogno di felicità. 
«Ho la salute, gli amici, una bella famiglia. Ho molto più di quello che ho mai sognato. Sono felice. E vincere non cambia nulla. Trionfare a Parigi o a Wimbledon dà una gioia momentanea. È quell’altra felicità, quella vera, che mi interessa».
Gaia Piccardi
14 aprile 2010 (Corriere della Sera)

venerdì 9 aprile 2010

A quando la Finale? Ferragosto?


Era ora!!! Si è finalmente disputata la semifinale tra Lamberto-Cialone vs Iacovelli-Benetti: vincono i due Paolo 6/2- 6/1 contrariamente alle quote date dagli allibratori. Un inguardabile Bruno, con un finto mal di schiena, ha trascinato quel povero Lamberto nel baratro dell'umiliazione. Quest'ultimo ha però ricevuto il sostegno degli spettatori accorsi sugli spalti che hanno inneggiato il coro:

Lamberto, SANTO subito


Ora si attende la definizione della data per la finale che, presumibilmente (non si è proprio certi), avverrà entro Ferragosto (2010).
Ma questo torneo i vincitori li ha già proclamati: sono quelli della foto in basso. Se non ci fossero stati loro ad animare la competizione, qualcuno forse avrebbe saputo che si stava svolgendo una manifestazione sportiva?

giovedì 1 aprile 2010

Foro Italico - Internazionali di Tennis






Dopo tanto riserbo (e tanta fatica per mettere insieme qualche informazione), è stato presentato alla stampa il nuovo campo centrale del Foro Italico, che da quest’anno ospiterà gli Internazionali d’Italia e dal 2011 sarà la sede del “Combined Event” ATP-WTA. Dall’anno prossimo, infatti, il torneo romano cambierà collocazione e tornerà alla data degli anni 90, quando il torneo maschile seguiva Amburgo e si disputava due settimane prima del Roland Garros. Dal 2011 si tornerà alla vecchia collocazione, con Madrid al posto di Amburgo. La differenza rispetto al passato è che uomini e donne giocheranno in contemporanea, concentrando il tutto in 10 giorni (qualificazioni comprese). Il cambiamento farà bene al torneo femminile, che potrà finalmente contare su un’importante cornice di pubblico, ma si perderà qualche giorno di biglietteria: l’edizione 2010 si svolgerà su 15 giorni, mentre dall’anno prossimo, facendo scattare le qualificazioni al Venerdì (così avviene già a Madrid), il torneo si snoderà su 10 giornate.

Vetro e acciaio per 10.500 spettatori
Dicevamo del nuovo campo centrale. Alla presenza di Angelo Binaghi, Presidente FIT, nonché di Raffaele Pagnozzi, Segretario Generale del CONI, è stata effettuata una “visita guidata” per alcuni giornalisti, mostrando tanto il catino quanto le strutture interne, già predisposte per il torneo combined, con spogliatoi ed aree massaggi separate per uomini e donne. Noi non c’eravamo, ma dalle immagini pubblicate è parso un gran bell’impianto, che segna un deciso passo avanti rispetto alle strutture del passato. La capienza sarà di circa 10.500 posti, di cui 10.052 riservati al pubblico pagante presso i quattro settori “storici” (Nord, Sud, Tevere e Monte Mario). I lavori sono ancora in corso e non verranno terminati per l’edizione del 2010: verranno sospesi il 19 Aprile (cinque giorni prima dell’inizio del torneo) e verranno presumibilmente ripresi dopo la fine dello stesso: i passaggi successivi saranno il completamento di players lounge e sala stampa. Il nuovo campo centrale ha un effetto scenico piuttosto gradevole: in particolare è piaciuta la struttura dei sedili già pronti, dotati di seduta reclinabile come avviene al cinema. A giudicare dalle foto, le gradinate sembrano piuttosto ripide, il che dovrebbe garantire un’ottima visuale a tutti gli spettatori (molto meglio che a Monte Carlo, per rendere l’idea). Come risaputo, l'impianto è in vetro, acciaio e carter metallici.

Spesi meno di 30 milioni
Pagnozzi ha sottolineato la capacità realizzativa degli italiani, dichiarandosi molto soddisfatto dell’opera, peraltro costata meno del previsto. Si sono infatti spesi 28 milioni e 400 mila euro, molto meno rispetto ai 47 milioni previsti dal bilancio consuntivo 2008 della CONI Servizi, che però era comprensivo anche della copertura, il famoso tetto scorrevole spesso invocato nei giorni di pioggia. Grande gioia palesata da Binaghi, “Per noi è un grandissimo giorno. E’ la fine di un percorso iniziato cinque anni fa con il nostro partner CONI Servizi, che ha salvato il torneo e lo ha rilanciato alla grande. E’ una nuova piccola età dell’oro del tennis italiano, trascinata dalle nostre fantastiche ragazze. Non la dobbiamo fermare e dobbiamo trovare nuove motivazioni e nuovi strumenti per soddisfare questa crescita e non farla finire mai”. L’impianto rispetta in pieno i vincoli paesaggistici cui è sottoposto il Foro Italico e il campo di gioco è situato a circa 5 metri dal livello stradale. Per dare una valutazione definitiva sarà giusto aspettare l’opera completata, ma l’impressione è decisamente positiva anche perché saranno utilizzati per servizi vari sia il piano terra che il piano rialzato posto sotto la tribuna superiore.

L'incognita sulla copertura
I primi match sul nuovo impianto si giocheranno Domenica 25 Aprile, con l’inizio anticipato del tabellone principale. La presentazione ufficiale, tuttavia, è prevista per Martedì 27 Aprile alle 12.30, dopodiché ci sarà l’esordio di Rafael Nadal, campione uscente, in un simbolico passaggio dal vecchio Campo Pietrangeli al nuovo centrale. A proposito del Parco del Foro Italico ha parlato Diego Nepi Molineris, responsabile degli impianti sportivi del CONI, che ha confermato quanto da noi scritto nell’articolo di un mese fa. “Amplieremo il Campo Pietrangeli fino a circa 6.000 posti, dopodiché verrà realizzato un altro Show Court con circa 3.000 posti a sedere, poiché un torneo combined ha l’esigenza di tre campi di queste dimensioni”. Insomma, un importante passo in avanti. L’unico aspetto poco chiaro riguarda la copertura. Insieme al comunicato ufficiale, la FIT ha anche pubblicato una brochure in cui si fa menzione della copertura, che viene definita in questi termini: “Il sistema di copertura dello stadio permetterà di vivere l’impianto tutto l’anno. Grazie a questa innovazione il Nuovo Centrale del Tennis diventerà uno degli impianti più avveniristici d’Europa. Durante la stagione invernale verranno ospitati tutti i migliori eventi sportivi e di entertainment, con l’obiettivo di rendere l’impianto il più prestigioso palcoscenico della capitale. La copertura è in linea con i progetti di riqualificazione dei più blasonati impianti internazionali come Wimbledon o l’Amsterdam Arena. Massima fusione fra la tradizione e la modernità, questa innovazione proietterà l’impianto nel futuro”. Tutto bellissimo, peraltro espresso senza alcuna formula dubitativa. A raffreddare gli entusiasmi, tuttavia, sono arrivate le parole dello stesso Pagnozzi: “La copertura è un aspetto che verificheremo soprattutto con l’Amministrazione Comunale. Oggi come oggi questo è un impianto che è completo in quello che è stato realizzato. La copertura, sia dal punto di vista progettuale che autorizzatorio, dovrebbe poi seguire i suoi iter e vedere se sarà in qualche maniera realizzabile. Attualmente questo impianto ha l’opportunità di essere coperto, ma questo è un capitolo da scrivere insieme all’autorità competente”. In altre parole: l’impianto è predisposto per ospitare una copertura, un po’ come i computer adatti ad ospitare il sistema operativo successivo, ma per il resto la storia è tutta da scrivere. Dalle parole di Pagnozzi si può evincere che mancano le autorizzazioni a coprire l’impianto (o forse non se ne è ancora discusso?) e che dovrebbe ancora partire anche l’iter a livello progettuale. Dai rendering, tuttavia, si intuisce che le tribune avrebbero un tetto fisso, e l'eventuale tetto scorrevole potrebbe coprire l'area del terreno di gioco.

Un paio di interrogativi
A proposito di progetti, neanche in questa occasione è emerso il nome del progettista. Fossimo stati presenti, noi lo avremmo domandato. Anche perché sarebbe interessante ascoltare il suo parere per comprendere le direttive che ha dovuto seguire e le problematiche affrontate. Non dimentichiamo che l’impianto appena inaugurato è il terzo progetto dopo che i due precedenti erano stati cassati, ritardandone la realizzazione. E avremmo anche domandato il significato dei biglietti denominati “distinti visibilità limitata”, messi in vendita al costo di 10 euro (5 per le sessioni serali, 6 e 3 euro per il torneo femminile), meno della metà del costo del biglietto più economico (distinti Tevere e Monte Mario). Si tratta di dettagli (a nostro avviso importanti, soprattutto il nome del progettista) nel contesto di una novità che farà bene al torneo, garantendogli un importante salto di qualità. Ma in fondo si vive anche di quelli.

Riccardo Bisti - 1 Aprile 2010
(Foto: Mezzelani - GMT)
Segnalazione: Taj Hajjar